“La moda verso la sostenibilità”: il progetto VISIONI continua con un TEDCircles sul mondo del fashion
Con la partecipazione di: WOMSH, Le Malefatte, GreenChic, Alzavola, Vintageria Venezia, Progetto Quid, Veronica Spano, Atelier Riforma, Tessitura La Colombina, Confartigianato Veneto, Gruppo Veritas.
Gli ospiti della serata

Per il secondo TEDCircles della serie di eventi del progetto VISIONI per un futuro sostenibile la location è stata nuovamente offerta da Gruppo Veritas, che anche questa volta ci ha messo a disposizione gli spazi per la serata dell’8 giugno.
Una partecipazione numerosa con tanti ospiti esclusivi: Elena Ferrero di Atelier Riforma; David Erba di Greenchic; Emanuela Lucidi di Le Malefatte; Valeria Valotto di Quid Impresa Sociale; Carlo Colombo di Tessitura La Colombina; Paolo Danesin di Vintageria Venezia; Gianni Dalla Mora di Womsh; Giorgia Palmirani; Andrea Saviane, Capo ufficio stampa di Confartigianato Veneto; Veronica Spano, Ricercatrice in Fashion Sustainability Management a Ca Foscari e Cristiano Franzoi di Gruppo Veritas.
La serata è stata moderata da Mariagiovanna Scrobogna del team Sostenibilità di TEDxMestre, un gruppo di lavoro appositamente dedicato allo sviluppo di VISIONI e tutte le sue attività in programma.
Il dibattito della serata
Il video scelto per lanciare il tema della serata è un prodotto della fondazione Ellen MacArthur sulla moda circolare, “Did you know less than 1% of old clothing becomes new clothes? Make a circular economy for fashion”.
Guarda il video completo:
Tanti gli interventi sia da parte dei partecipanti che degli ospiti della serata, realtà che portano avanti il tema della sostenibilità e in particolare il processo di mantenere in circolo quello che è stato prodotto per aumentarne il valore.

David di Green chic ci spiega che quando ha avviato la sua attività non c’era ancora la sensibilità verso questa tematica. Ora gli utenti iniziano ad avere interesse verso la moda Second Hand purché sia in perfette condizioni, questo perchè gli permette di creare look unici e originali mescolando i capi che hanno con quelli che non si trovano in commercio.
Il consumatore non ha però acquisito la giusta consapevolezza del contributo che porta nell’acquistare capi di seconda mano e quindi del processo di economia circolare che si genera.

Altro intervento interessante quello di Emanuela Lucidi di Le Malefatte, un progetto nato nel 2010 che trasforma i grandi banner pubblicitari presenti nella città di Venezia in borse e accessori. Una collaborazione nata con il comune di Venezia e che realizza le linee di borse ed accessori in PVC riciclato coinvolgendo i detenuti del carcere maschile di Santa Maria Maggiore. Un progetto di sostenibilità che non solo allunga il processo di smaltimento del materiale e fa bene all’ambiente, ma aiuta anche la società offrendo un percorso formativo e di riabilitazione professionale ai detenuti.

Paolo di Vintageria Venezia ci racconta i vantaggi di questa nuovo modello di economia, in particolare il concetto di inclusività: nei suoi negozi non esiste più una distinzione tra capi destinati a uomo o donna, lo slow fashion si differenzia anche politicamente e non esistono più barriere di genere.

Gianni dalla Mora ci parla del suo mondo, quello delle calzature. “La moda è contaminazione e i nuovi consumatori cercano il senso delle cose.” Secondo lui un brand deve rivolgersi alle persone che vogliono trovare soluzioni che abbiano un senso, il consumatore sa di poter dare un contributo per migliorare il pianeta: vuole sapere come è stato fatto il prodotto, dove, in che condizioni hanno lavorato i dipendenti, in che modo la marca restituisce all’ambiente i beni che ha lavorato. Abbiamo tutti la responsabilità di generare un’economia sana, il consumatore sceglierà quindi il brand in base alla consapevolezza.
“La moda deve essere un piacere, deve far stare bene.”
Si è parlato anche di acquisti responsabili, della percezione che hanno i giovani nel diventare imprenditori della moda e contribuire al miglioramento del mondo in cui viviamo e le sue dinamiche, della formazione dedicata ai giovani che sono il nostro futuro. E ancora di sostenibilità sociale, di durabilità del capo, di come cercare soluzioni adatte a larga scala, del giusto valore da dare ai capi, a partire dalla materia prima fino alla messa sul mercato.
“Il mondo non ha bisogno di poche persone perfette, ma di tante persone che ci provano” ha esordito Gianni dalla Mora.
Il dibattito si è concluso con una certezza da parte di tutti i presenti: essere sostenibili deve diventare una “cosa da fighi” perchè permette di puntare sull’unicità e la personalizzazione.
Rivedi la serata a questo link:
Manca pochissimo alla terza tappa di VISIONI per un futuro sostenibile: il 9 luglio 2022 TEDxMestre vi aspetta ad un evento epico in Villa Farsetti a Santa Maria di Sala. “Nuovi cibi per il pianeta” un TEDCircles sulle nostre abitudini alimentari incontra “Assaggi di sostenibilità” un TEDAdventure che ci stimolerà il palato! Per tutti gli aggiornamenti sull’evento e sulle prossime iniziative targate TEDxMestre segui i nostri canali social o iscriviti alla nostra newsletter.

